Notizie Notizie Italia Nissan e Renault pronte a rivedere alleanza. Potrebbero riaprirsi porte a fusione con Fca  

Nissan e Renault pronte a rivedere alleanza. Potrebbero riaprirsi porte a fusione con Fca  

5 Agosto 2019 10:06

Il mercato dell’auto torna a concentrarsi sul potenziale affaire Renault-Nissan-Fca. A risollevare una volta di più la possibilità di questa operazione (mai completamente archiviata, almeno secondo quanto riportato dalle varie indiscrezioni stampa che si sono susseguite negli ultimi mesi), è il “Wall Street Journal“, secondo il quale i top manager del gruppo nipponico e di quello francese starebbero cercando di trovare la quadra e raggiungere un accordo per rinegoziare gli assetti della loro alleanza per riaprire le porte alla fusione con il gruppo italo-americano dell’auto.
A Piazza Affari Fca parte in rialzo, per poi virare nel giro di poco in territorio negativo: il titolo del gruppo guidato da Mike Manley cede lo 0,53% a 11,65 euro per azione. Sulla Borsa francese l’azione Renault riesce a strappare un segno positivo, scambiando a 49,3 euro (+0,26%). 

“Pur non essendo chiare tempistica e potenziali termini di un nuovo piano di fusione, questa notizia riaccende l`appeal speculativo che è alla base della nostra raccomandazione positiva”, commenta Equita che conferma il rating buy su Fca.

Le ultime indiscrezioni

I due gruppi starebbero cercando di trovare un certo equilibrio nei pesi della partnership e delle partecipazioni incrociate per riprendere i negoziati interrotti bruscamente a giugno con Fca. Nissan, secondo quanto il Wsj spiega di avere appreso dalle e-mail, vuole che Renault riduca la sua quota del 43,4% nella società giapponese che ha solo il 15% di azioni e senza voto in quella francese. È una mossa strategica che permetterebbe di riequilibrare l’azionario tra le due case automobilistiche e che servirebbe a mettere fine a tensioni di lunga data sulla struttura dell’alleanza.

Proprio le preoccupazioni di Nissan di poter essere indebolita all’interno dell’alleanza hanno portato la casa giapponese a non sostenere l’intesa tra Renault e Fca che poi si è arenata. Così, sempre secondo le mail citate dal quotidiano finanziario statunitense, il top manager di Renault sarebbe convinto che modificare la struttura societaria alla base dell’alleanza con Nissan possa essere la chiave per riaprire una trattativa per l’eventuale fusione con Fca.
I colloqui tra i dirigenti di Nissan e Renault potrebbero portare alla firma di un primo protocollo d’intesa già a settembre, anche se altre fonti del quotidiano statunitense avrebbero indicato che la trattativa potrebbe dilatarsi fino alla fine dell’anno.

Secondo quanto scrive “Il Sole 24 Ore“, a dare un’accelerazione alle trattative ci sarebbe il calo dei profitti di Nissan che ha annunciato a fine luglio i risultati finanziari. La società nipponica ha annunciato di aver concluso il suo primo trimestre fiscale – che corrisponde al secondo trimestre solare – con una forte flessione degli utili operativi pari a -98,5%, a 1,6 miliardi di yen (l’equivalente di $14,80 milioni), rispetto ai 109,14 miliardi di yen di profitti incassati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato è decisamente peggiore dei 39,52 miliardi di yen di utili che, stando a quanto riportato dal sito Cnbc, gli otto analisti interpellati da Refinitiv avevano stimato, in media

Lo stop ai negoziati tra Fca e Renault
Le trattative tra Fca e Renault si erano interrotte a sorpresa a inizio giugno, quando John Elkann & Co. hanno deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione con i francesi dopo che quest’ultimi non ha preso una decisione considerando anche le garanzie avanzate dal governo francese (che detiene il 15% della casa automobilistica Renault). La fusione – con sinergie stimate pari a 5 miliardi – avrebbe creato uno dei principali produttori di auto al mondo in termini di fatturato, volumi, redditività e tecnologia. La società risultante avrebbe venduto annualmente circa 8,7 milioni di veicoli, sarebbe stata un leader mondiale nelle tecnologie EV, nei marchi premium, nei Suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe avuto una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha, al momento, da sola.